NOTIZIARIO COVID19

LABORATORO DI ESPRESSIONE CREATIVA
Boccaccio afferma che l'epidemia del 1348 favorisce convinzioni non sempre corrette. Accade anche oggi, nell'emergenza COVID-19, che ci siano delle contraddizioni. Raccontale, con immagini e parole.
Storytelling a cura della classe IIIC GRAFICA E COMUNICAZIONE IISS "G. Salvemini"
IMPANICHIAMOCI
Quella che stiamo vivendo oggi è una vera e propria crisi epocale. Rispetto alla peste del 1348 siamo agevolati e anche condizionati dai mezzi di comunicazione: social, telefoni e televisioni, ma ieri come oggi, le persone più ragionevoli rispettano le regole e cercano di limitare i loro rapporti sociali, altre se ne fregano e non colgono la gravità della situazione e poi, infine, c’è chi riesce a trarne beneficio alimentando la disinformazione e generando scenari ben più gravi di quelli reali, in nome del dio denaro. Così diventa solo panico collettivo, generato principalmente da fake news e catene di Sant’Antonio inutili, basate sulla paura, sulla emotività e sulla fragilità che tolgono spazio alla razionalità e alla responsabilità che il tempo storico richiede.
Roberto Brunetti
 
# IO RESTO A CASA!
L’evento descritto da Boccaccio i riferisce all’epidemia di peste che partì dall’Oriente e giunse in Europa nel 1347. In un’epoca in cui la religione aveva un ruolo molto forte nella vita degli uomini, considerando anche l’ignoranza in campo medico, l’epidemia fu considerata una punizione divina per i peccati del genere umano. Oggi, come tanti anni fa, stiamo vivendo sulla nostra pelle una situazione simile. Il Coronavirus, partito da un primo focolaio in Cina a dicembre, nell’arco di poco più di due mesi ha raggiunto il resto del pianeta tanto da parlare di pandemia. In Italia il primo caso è stato accertato alla fine di Febbraio e, da allora, è stato un susseguirsi di notizie, non sempre coerenti: a volte considerata una semplice influenza e quindi sottovalutata, dopo si è trasformata in una malattia molto più grave. In un primo tempo colpiva solo gli anziani ma in seguito ha contagiato molti giovani e se i bambini parevano immuni ora non si possono più escludere. Il contagio è velocissimo e tutta l’Italia è zona rossa. Le nostre vite sono cambiate totalmente. Scuole chiuse e assembramenti vietati, non ci si può incontrare e le uscite sono permesse solo per motivi di urgenza. Siamo una nazione in quarantena, ma forse non molto responsabile perché si susseguono sempre immagini di persone che cercano di sottrarsi alle regole conle motivazioni più strane. E se i giovani hanno la “scusa” della loro spavalderia, gli anziani sembrano non capire la gravità, forse più rassegnati o perché credono di aver vissuto situazioni peggiori. Ma le stesse nazioni appaiono su posizioni contraddittorie. Se l’Italia pareva “esagerare” con restrizioni e chiusure, ora anche gli altri paesi seguono il nostro esempio. Certo è difficile prendere posizioni e decisioni che limitano la libertà, per nessuno è semplice privarsi delle proprie abitudini ma è necessario per il bene comune. In realtà noi siamo più fortunati degli uomini del 1300. Abbiamo i mezzi che ci permettono di essere distanti ma uniti. La tecnologia ci aiuta.
Alessandro Bagorda
Photo Stefano D'amico
 
AUTOCONVINZIONE

Boccaccio sembra un cronista dei nostri tempi: oggi come allora la reazione della gente ad uno stato di emergenza è lo stesso.

L’autoconvinzione regna sovrana,ognuno pensa quello che vuole, ognuno vuole credere a ciò che vuole credere. C’è chi ha paura e rimane a casa, c’è chi l’ha presa alla leggera e continua ad uscire e divertirsi, almeno i primi tempi.

Altro elemento comune e spunto di riflessione, è la discriminazione verso la popolazione da cui è partita il contagio, oggi i cinesi e nel 1300 gli ebrei.

Il tempo non matura né l’uomo, né le sue reazioni.

Vito Vinci

 
FUGA DALLA CITTA' E ASSALTO AI FORNI
Il mondo intero, purtroppo, sta vivendo una tragica emergenza. È stata annunciata la pandemia.
A parer mio, prima che quest’ultima venisse annunciata, i media hanno sparso notizie sottovalutando del tutto questo virus, convinti del fatto che non fosse grave, mortale e soprattutto che non avrebbe potuto diffondersi, così tanto, in Italia. L’apice delle contraddizioni si è toccato con la fuga di notizie e l’anticipazione del Decreto che stabiliva severe delimitazioni per l’uscita dalla Lombardia. La stessa sera gente del Sud domiciliata a Milano e dintorni ha deciso di tornare nella propria terra, scappando irresponsabilmente dalla zona rossa e causando il completo panico ed allarmismo nel Sud Italia. Ma il momento clou è stato, sempre creato dai media, l’assolto ai supermercati creando il caos totale….Un susseguirsi di contraddizioni.
 
SCENARI POST CHERNOBYL

Il Covid-19 (Coronavirus) sarà un fenomeno che il genere umano ricorderà nei secoli a venire. È una tragedia che può essere paragonata alla peste perché, purtroppo, sta portando via un sacco di persone non solo in Italia ma in tutto il nostro pianeta. Oltre a danneggiare il genere umano sta danneggiando anche l’economia del nostro Paese e l’unico modo per poterlo battere è rispettare le norme imposte dalle autorità competenti e non fare di testa nostra. Se ognuno facesse di testa propria, da questa situazione non so come ne usciremo e se ne usciremo! È importantissimo restare a casa ed uscire soltanto per motivi di massima necessità, come ad esempio fare la spesa o portare il proprio animale domestico a fare i bisogni. È necessario, inoltre, lavare spesso le mani e ricordarsi di usare la mascherina quando si esce di casa per fare commissioni. Concludo pensando a chi, purtroppo, non c’è già più.

Giacomo Gioioso

 
ANDRATUTTOBENE
Il grande poeta e scrittore Giovanni Boccaccio, fu attento testimone diretto dell’epidemia di peste diffusa in Europa nel 1348, descrivendo il clima di impotenza e di

terrore del tempo ma anche la perdita dei valori umani.

Egli sottolineò la mancanza assoluta di pietà umana verso i malati, abbandonati e derubati dagli stessi parenti, il diffondersi di credenze come quella di respirare erbe aromatiche o ricorrere al “salasso” cioè ad una pratica antica popolare che consisteva nel tagliarsi per far uscire del sangue e con esso il maligno.

Altra credenza assurda fu quella della “flagellazione” cioè del frustarsi a sangue chiedendo perdono a Dio sotto lo sguardo di tutti o del diffondersi dell’odio verso gli ebrei colpevoli di un credo diverso da quello cristiano.

Oggi stiamo vivendo una emergenza sanitaria mondiale a causa della diffusione del Corona Virus che è stato identificato per la prima volta nell’uomo a metà novembre 2019 a Wuhan in Cina e poi denominato COVID-19 dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.). Il virus si è diffuso velocemente anche in Europa colpendo maggiormente al momento l’Italia, causando centinaia di morti al giorno in seguito a polmonite, nonostante le restrizioni del Governo.

Oltre alle informazioni corrette divulgate dall’O.M.S., si parla di “infondemia”, cioè della diffusione eccessiva di notizie false (fake news) che creano ulteriore allarmismo, come ad esempio la possibilità di contagio attraverso animali domestici o l’errata convinzione che il virus sia stato realizzato in laboratorio per scopi militari.

Io credo che le notizie debbano giungere dagli scienziati, che devono guidare l’informazione. Non è possibile che ogni giorno si sentano o le leggono sul web notizie allarmanti e soprattutto non vero perché non confermate dagli esperti.

Anche chi si occupa di informazione, non può avere la competenza scientifica ma devo solo informare.

In particolare, l’uso dei social, non può e non deve sostituirsi agli esperti e mi riferisco in particolare al primo caso di Corana Virus a Fasano. Infatti in pochissimo tempo sono iniziate a circolare migliaia di messaggi con la foto del giovane interessato, il tutto a discapito della privacy, con una lunghissima serie di “consigli e proposte” da parte di gente comune che ha solo contribuito a diffondere paure, che fortunatamente il Sindaco ha chiarito.

In questo clima così drammatico n cui stiamo vivendo, mi ritornano in mente le parole di papa Francesco che affermato che alla “disconnessione sociale” causate dall’isolamento, dobbiamo sostituire la “connessione empatica”, continuando a seguire le direttive che ci vengono dati dagli scienziati e dal Governo, confidando nella fede e sperando che “andrà tutto bene”.

Giulia Maria Rubino
 
Nuovi valori
Penso che siamo in una situazione da non sottovalutare. Il rischio c’è ed è anche alto ma è molto importante anche non creare allarmismi inutili che portano le persone a fare cose stupide. L’importante è prendere le giuste precauzioni, seguire ciò che ci dicono gli ESPERTI e non i siti internet presi a caso che puntano ad ottenere solo visibilità.
Rimaniamo a casa se ci viene imposto per motivi di sicurezza e salute. Questa quarantena mi sta dando la possibilità di ritrovare quel tempo libero, quel riscoprire il valore dello stare insieme. Non bisogna ogni volta lamentarsi di tempo che ritenevo necessario per me e per dire STOP al meno per poco alla mia
quotidianità. Posso finalmente dedicarmi a me, alla mia famiglia e posso tutto! Perché prima ci lamentiamo se non prendono iniziative per contrastare il questo periodo e i consigli che ci vengono dati ogni giorno, servono a salvaguardare virus e poi ci lamentiamo per il troppo tempo che passiamo e sicuramente passeremo a casa! Noi italiani siamo un popolo che non si accontenta mai e dobbiamo lamentarci di tutto. Ritengo che le misure che sono state prese in noi stessi. Dobbiamo essere sì informati, ma confrontandoci con una fonte perché sarà come aver fatto un lungo viaggio tutti insieme ma in mete diverse.
Pensiamo a questi momenti e facciamone tesoro: Poi quando torneremo a vivere le nostre vite, sarà tutto più bello.
Luca Mileti
 
IRRESPONSABILITA'
Quando parliamo delle convinzioni “non sempre corrette” che favorisce l'epidemia, come dice Boccaccio, ci riferiamo a quelle di quelle persone di quel tempo, che beffandosi della pestilenza, gozzovigliavano da una locanda all'altra, “godendo la vita come se non ci potrà essere un domani ”…
Stessa cosa è successa fino a pochi giorni fa, come abbiamo visto in TV e sui social: mentre ci chiedono di rispettare le regole e restare in casa , in molte città, alcune persone, la sera continuano a frequentare bar, locali e ristoranti per il gusto di uscire, vivere la vita di sempre, fregandosene altamente delle regole, dicendo che così facendo a far girare l'economia. Irresponsabili ...
Alessandra Legrottaglie
 
OPEROSITA'
Spesso capita da persone non competenti diano consigli sbagliati sul da farsi invece di seguire ciò che gli esperti ci consigliano di tariffa per contenere o migliorare, la situazione nel nostro paese e nel mondo. Molti decidono di vivere questi gravi momenti di crisi come gli altri. Dopo circa un mese di quarantena in cui è vietato uscire di casa se non per cose veramente importanti, utilizzare le mascherine e tutte le precauzioni Molti non hanno ancora capito la gravità della situazione. Rischiano di infettare i loro familiari che si ammalano gravemente e hanno bisogno di un posto in ospedale non disponibile. A casa mia si adotta il modello dell'operosità.
Margherita Ostuni
 
FAKE NEWS 1
Le convinzioni non corrette, oggi come ieri, sono all’ordine del giorno. Si chiamano “fake news” e non portano a niente di buono tranne che a creare panico e allarmismo infondato. Internet svolge ormai un ruolo fondamentale nelle nostre vite, ma oltre essere portatore di notizie vere, dà la possibilità a molte persone affamate di visual di divulgare informazioni false, a cui molti accedono. Sgradevole, oltre che perseguibile, è diffondere nuovi casi di contagio o di morte con i nomi di queste persone. Stupido pensare che la curcuma e lo zenzero rendano immuni al Covid-19, come si credeva per il vino nel 1300. Situazioni contraddittorie ce ne sono purtroppo molte, la più grave è non rispettare la prescrizione di stare a casa.
Asia Luperti